A Paestum in scena due tragedie dell’Orestiade di Eschilo: Coefore ed Eumenidi Χοηφόροι και Ευμενίδες του Αισχύλου στην Ποσειδωνία

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Χοηφόροι και Ευμενίδες του Αισχύλου στην Ποσειδωνία

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Nell’area archeologica di Paestum, accanto al tempio di Poseidone, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, guidato dal soprintendente Ferdinando Balestra, ha presentato in scena due tragedie dell’Orestiade di Eschilo: Coefore ed Eumenidi, la seconda e la terza parte dell’unica trilogia completa giunta sino a noi di tutto il teatro greco. Oltre 100 gli attori in scena, per un evento di rilievo internazionale con il teatro antico di tradizione. A recitare attori del calibro di Luca Lazzareschi (Oreste), Galatea Ranzi (Elettra e Clitennestra), Maurizio Donadoni (Apollo) ed Elisabetta Pozzi (Atena). Musiche dal vivo composte da Matteo D’Amico ed eseguite dal sestetto “Palermo ArtEnsemble”. Solo 500 i posti a sedere, con una scenografia unica al mondo che si inserisce discretamente sull’erba per dare spazio alle spettacolari colonne del tempio illuminato di notte. Regia di Pietro Carriglio. La traduzione di Pier Paolo Pasolini commissionata al poeta proprio dall’Istituto nel 1960 per l’Orestiade voluta da Vittorio Gassman Una versione, quella firmata da Pasolini, di straordinaria bellezza e poesia. La versione di Pasolini costituì una drastica rottura con i modelli di traduzione adottati, seppure con qualche eccezione, nelle precedenti rappresentazioni siracusane, con quel gusto per il tono declamatorio e per l’endecasillabo ridondante di tradizione ottocentesca ancora predominante negli ambenti classicisti di quegli anni.
Straordinaria la sinergia che si è creata per il progetto, per il quale l’anno scorso è stato firmato anche un protocollo d’intesa. In campo: il Ministero dei Beni Culturali, la Fondazione Inda, la Provincia di Salerno, l’Unesco, l’Unione Europea, i Comuni di Siracusa e Capaccio, l’Ept di Salerno, la Fondazione Salernitana Sichelgaita, la Compagnia del Giullare e la Bottega S. Lazzaro che hanno curato l’organizzazione e l’allestimento sotto la guida del direttore organizzativo, Giuseppe Natella e del direttore artistico, Andrea Carraro. “La Magna Grecia- spiega il presidente della Provincia, Angelo Villani – rivive attraverso il Teatro. E lo fa grazie all’impegno della Provincia di Salerno che impronta le proprie attività di promozione, da un lato alla incessante implementazione delle conoscenze del patrimonio culturale seguendo molteplici linee di ricerca, dall’altro attraverso le più svariate forme di collaborazione con Enti e Associazioni che affiancano la pubblica amministrazione nelle vitali iniziative a sostegno del proprio ricchissimo territorio e delle proprie tradizioni culturali”.
COEFORE
Sono trascorsi molti anni dall’uccisione di Agamennone. Oreste, ormai adulto, ritorna in patria accompagnato dall’amico Pilade per vendicare la morte di suo padre. Si ferma a pregare sulla tomba del padre e vi depone come offerta una ciocca dei suoi capelli. Frattanto, avanza verso la tomba un corteo di portatrici di libagioni (le coefore) guidato da Elettra, sorella di Oreste, e inviato da Clitennestra atterrita da un terribile e oscuro sogno, per placare l’anima del sovrano. Avvicinatasi alla tomba, Elettra scorge la ciocca di capelli che era stata deposta poco prima e un’orma identica alla propria e comprende che esse appartengono al fratello. A questo punto Oreste si avvicina e si fa riconoscere dalla sorella, ma alla tenerezza dell’incontro subentra l’ansia di vendicare la morte del padre con l’assassinio dei colpevoli. Oreste e Pilade si presentano alla reggia fingendosi mercanti stranieri venuti per annunciare a Clitennestra la morte del figlio Oreste. Clitennestra lo piange (o finge di piangerlo) e invita gli ospiti a entrare nella reggia: solo Cilissa, la vecchia fedele nutrice, esprime una autentica sofferenza per la perdita di Oreste. Clitennestra manda a chiamare Egisto affinché egli interroghi direttamente il forestiero; il cerchio si stringe, il piano sta per giungere a compimento: Egisto giunge solo, senza scorta di armati, e, entrato nel palazzo, viene ucciso da Oreste. Si odono grida. Acorre Clitennestra. Oreste avanza con la spada in pugno, sta per colpire la madre, esita per un istante nel momento in cui costei gli mostra il seno che lo aveva nutrito ma, alle parole di Pilade che gli ricorda l’oracolo di Apollo che impone questo gesto estremo, Oreste trascina la madre nel palazzo e la uccide accanto a Egisto. In una scena speculare al finale dell’Agamennone, appare Oreste che, con i due cadaveri ai suoi piedi, cerca di giustificare il delitto; subito dopo, con la mente sconvolta, vede le Erinni, le terribili dee vendicatrici, che lo perseguitano.
EUMENIDI
Dopo il matricidio, inseguito dalle Erinni, Oreste si rifugia nel tempio di Apollo a Delfi. Quando la sacerdotessa del dio entra nel tempio per pregare, ne esce inorridita da una terribile visione: Oreste, supplice, con le mani insanguinate presso l’altare del dio, vigilato da una schiera ripugnante di donne che dormono e piangono sangue. Quando la Pizia si allontana appaiono Apollo e Oreste: il dio esorta il figlio di Agamennone a non temere le Erinni persecutrici e a proseguire, accompagnato da Ermes, il lungo cammino espiatorio fino ad Atene, dove gli uomini lo assolveranno dalla sua colpa. Uscito di scena Oreste, le Erinni sono destate dall’ombra di Clitennestra che le sprona a non lasciarsi sfuggire la preda. Le dee vendicatrici si destano e si preparano a inseguire il matricida. Cambia il luogo della azione: Oreste è sull’Acropoli ateniese, supplice dinanzi al simulacro della dea Atena, quando le Erinni lo raggiungono minacciandolo di morte, mentre gli intrecciano attorno una danza selvaggia.La dea lo protegge dalle Furie che lo incalzano e, ascoltate le accuse e le discolpe di entrambe le parti, decide di rimettere il giudizio a un tribunale di cittadini ateniesi scelti tra i migliori, da lei stessa costituito: il tribunale dell’Aeropago (per giudicare i delitti di sangue) che rimarrà eterna tutela della giustizia. Ha luogo il processo: il matricida è assolto grazie alla parità dei voti raggiunta con quello favorevole di Atena. Le Erinni sono inasprite dal verdetto, ma vengono subito placate dalla dea, la quale assicura loro un culto e onori nella città di Atene. Le dee tremende, divenute benevole (eumenidi) e protettrici della città, vengono accompagnate dal popolo festante verso la nuova dimora sotterranea destinata al loro culto.

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Σε Paestum ανέβασε δύο τραγωδιών Ορέστεια του Αισχύλου: Ευµενίδες Coefore και Χοηφόροι και του Αισχύλου Ευμενίδες στην Ποσειδωνία στον αρχαιολογικό χώρο του Paestum, κοντά στο ναό του Ποσειδώνα, το Εθνικό Ινστιτούτο αρχαίου δράματος σε Siracusa, με επικεφαλής τον Έφορο Ferdinand Βαλέστρα, παρουσιάζονται δύο τραγωδιών Ορέστεια του Αισχύλου: Ευµενίδες Coefore και, το δεύτερο και το τρίτο μέρος της τριλογίας μόνο πλήρες έρχονται σε μας από όλο το Ελληνικό Θέατρο. Πάνω από 100 ηθοποιούς στη σκηνή, για ένα σημαντικό διεθνές γεγονός, με το αρχαίο θέατρο της παράδοσης. Αποφασίζοντας παράγοντες όπως Luke Lazzareschi (Ορέστης), Γαλάτεια Ranzi (Ηλέκτρας και της Κλυταιμνήστρας), Maurizio Ντοναντόνι (Απόλλωνα) και Elisabetta Pozzi (Αθηνά). Ζωντανή μουσική συνέθεσε από Matteo D’amico και ερμήνευσε ο το Sextet του «ArtEnsemble Παλέρμο». Μόνο 500 καθίσματα, με μια μοναδική σχεδίαση που ταιριάζει διακριτικά στο γρασίδι, να δώσουμε χώρο σε θεαματική στήλες ναού φωτίζεται τη νύχτα. Σκηνοθεσία Πίτερ Κάρεϊ. Η μετάφραση του Πιερ Πάολο Παζολίνι ποιητή που ανατέθηκε από το Ινστιτούτο το 1960 για Ορέστεια ήθελε από Vittorio Γκάσμαν, την υπογεγραμμένη έκδοση του Παζολίνι, εκπληκτικής ομορφιάς και της ποίησης. Παζολίνι έκδοση ήταν μια δραστική ρήξη με μετάφραση μοντέλα που υιοθετήθηκαν, έστω και με κάποιες εξαιρέσεις, σε προηγούμενες παραστάσεις των Συρακουσών, με τη γεύση για τόνο προσωδιακής και περιττή 19ο αιώνα παράδοση hendecasyllable ακόμα επικράτησε σε κλασική περιβάλλοντα αυτά τα χρόνια.
Εξαιρετική συνέργεια που έχει δημιουργηθεί για το έργο, για τον οποίο πέρυσι ήταν επίσης υπογράψει μνημόνιο συμφωνίας. Στο πεδίο: το Υπουργείο Πολιτισμού, Ίδρυμα Ίντα, επαρχία του Σαλέρνο, Unesco, η Ευρωπαϊκή Ένωση, οι δήμοι των Συρακουσών και Capaccio, Ept Σαλέρνο, Salerno Sichelgaita ίδρυμα, το Jester και la Bottega s.Lazzaro έχουν φροντίσει για την οργάνωση και την προετοιμασία υπό την καθοδήγηση της οργανωτικής διευθυντής, Giuseppe Natella και καλλιτεχνικός διευθυντής, Andrea Carraro. “Το Magna Ελλάδα-λέει ο Πρόεδρος της επαρχίας του, Angelo Villani-αναβιώνει μέσα από το θέατρο. Και το κάνει αυτό χάρη στην τη δέσμευση της επαρχία του Σαλέρνο που τη σφραγίδα τους δραστηριότητες προώθησης, αφενός, η συνεχιζόμενη εφαρμογή της γνώσης, της πολιτιστικής κληρονομιάς κατά μήκος πολλές γραμμές της έρευνας, από την άλλη πλευρά και μέσω διαφόρων μορφών συνεργασίας με τις οργανώσεις και ενώσεις που υποστηρίζουν δημόσια διοίκηση σε ζωτικής σημασίας πρωτοβουλίες για την υποστήριξη πλούσια γη και των πολιτιστικών παραδόσεων».
Έχουν περάσει πολλά χρόνια από COEFORE από τη δολοφονία του Αγαμέμνονα. Ορέστης, τώρα ένας ενήλικας, επέστρεψε στη χώρα του, συνοδεύεται από την Πυλάδης να εκδικηθεί το θάνατο του πατέρα του ο φίλος του. Σταματήσει να προσευχόμαστε στον τάφο του πατέρα και της εκεί θέτει ως ένα σκέλος της τρίχας του. Εν τω μεταξύ, πρόοδο προς μια πομπή τάφος των κομιστών των σπονδές (le coefore) οδήγησε από την Ηλέκτρα, την αδελφή του Ορέστη, και Αποστολέας Κλυταιμνήστρα καταστραφεί από μια φοβερή σκούρα όνειρα, και να κατευνάσει την ψυχή του ηγεμόνα. Γοητευμένος στον τάφο, Ηλέκτρα βλέπει την ενότητα του μαλλιά που είχε ήδη υποβάλει λίγο πριν και ένα πανομοιότυπο με το δικό αποτύπωμα και καταλαβαίνει ότι ανήκουν στον αδελφό του. Σε αυτό το σημείο έρχεται ο Ορέστης και αναγνωρίζετε την αδελφή του, αλλά την τρυφερότητα της συνάντησης έρχεται άγχος να εκδικηθεί το θάνατο του πατέρα του με τη δολοφονία των ενόχων. Ο Ορέστης και Πυλάδης συμβαίνουν στο παλάτι θέτοντας ως ξένους εμπόρους που ήρθε για να ανακοινώσει το θάνατο του γιου του, Κλυταιμνήστρα, Ορέστης. Κλυταιμνήστρα τις κραυγές (ή προσποιείται ότι θρηνούμε τον) και προσκαλεί τους επισκέπτες να είσοδου του παλατιού: Cilissa, μόνο η παλιά πιστή νοσοκόμα, εκφράζει ένα πραγματικό πόνο της απώλειας του Ορέστη. Κλυταιμνήστρα στέλνει πρόσκληση Αίγισθος που ζητά άμεσα από έναν ξένο; σφίγγει ο κύκλος, το αεροπλάνο θα καρποφορήσουν: Αίγισθος φτάνει μόνη της, χωρίς ένοπλη συνοδεία, και μπήκε στο παλάτι, που σκοτώθηκε από τον Ορέστη. Ακούγονται κραυγές. Acorre Κλυταιμνήστρα. Ορέστη προοδεύει με σπαθί στο χέρι, πρόκειται να χτυπήσει τη μητέρα της, δίστασε για μια στιγμή, όταν αυτή δείχνει το στήθος της που είχε έτρεφε τον, αλλά, σύμφωνα με τα λόγια του Pilade που του θυμίζει το μαντείο του Απόλλωνα που επιβάλλει η ακραία χειρονομία, Ορέστη σύρετε τη μητέρα του στο παλάτι και σκοτώνει δίπλα Αίγισθος. Σε μια σκηνή που καθρεφτίζεται το τέλος του Αγαμέμνονα, ο Ορέστης προκύπτει ότι, με τα δύο πτώματα στα πόδια του, προσπαθεί να δικαιολογήσει το έγκλημα? σύντομα μετά, με το μυαλό που είναι ταραγμένη, βλέπει τις Ερινύες, το τρομερό εκδικούνται θεές, που τον στοιχειώνουν.
ΕΥΜΕΝΊΔΕΣ μετά το matricide, επιδιώκονται από τις Ερινύες, ο Ορέστης κατέφυγαν σε το ναό του Απόλλωνα στους Δελφούς. Όταν η ιέρεια του Θεού εισέρχεται στο ναό να προσευχηθούν, αφήνοντας συγκλονισμένο από ένα τρομερό όραμα: Ορέστη, supplice, με αίμα στα χέρια τους στο βωμό του Θεού, που φρουρείται από ένα πλήθος βρώμικο γυναίκες που κοιμούνται και η κραυγή του αίματος. Όταν τα αδέσποτα Πυθία είναι Απόλλωνα και Ορέστης: ο Θεός καλεί ο γιος του Αγαμέμνονα, για να μην φοβηθεί τις Ερινύες και persecutrici για να συνεχίσετε, συνοδεύεται από Ερμής, ο μακροχρόνιος τρόπος που προσφέρει στην Αθήνα, όπου οι άνδρες θα απαλλαγή από την ενοχή του. Έξω από την σκηνή Ορέστης, τις Ερινύες είναι ξύπνησε από τη σκιά της Κλυταιμνήστρας που κεντρίζει ένα δεν πρέπει να χάσετε το θήραμα. Τιμωρώντας θεές να ξυπνήσει και να προετοιμαστούν για να ακολουθήσει η μητέρα. Αλλάξτε τη θέση της δράσης: Ορέστη είναι αθηναϊκής Ακρόπολης, συσκευή αίτησης πριν από το άγαλμα της θεάς Αθηνάς, όταν τις Ερινύες φτάσει τον απειλεί με θάνατο, ενώ οι αλληλένδετες γύρω από ένα άγριο χορό.Η θεά τον προστατεύει από τις Ερινύες τον πιέζουν και να ακούσει την καταγγελία και δικαιολογίες για τις δύο πλευρές, αποφασίζει να αντικαταστήσει την απόφαση ενός δικαστηρίου του Αθηναίοι πολίτες που επιλέγεται από τα καλύτερα, πραγματοποιούνται από τον εαυτό της: το δικαστήριο του Aeropagus (για να κρίνουμε τα εγκλήματα του αίματος) που θα παραμείνει αιώνια προστασία της δικαιοσύνης. Διεξάγεται: η μητέρα-είναι αθωώθηκε χάρη της ισοτιμίας των ψήφων που επιτυγχάνεται με αυτήν υπέρ της Αθηνάς. Τις Ερινύες σφίγγονται από την ετυμηγορία, αλλά ηρέμησε αμέσως από το dea, η οποία τους εξασφαλίζει μια λατρεία και τιμά την πόλη της Αθήνας. Η τεράστια, γίνει καλοπροαίρετη θεές (Ευµενίδες) και ασπίδα της πόλης, συνοδεύονται από περιχαρής άνθρωποι προς το νέο υπόγειο κατοικία για την λατρεία τους. (Μεταφράστηκε από: Bing)

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